Recentemente ho provato a fare ripartire il mio primo telefono cellulare: un Nokia 6610i.

Si accende, funziona, dura cinque minuti o poco più (in standby) poi chiede la ricarica; la batteria è andata e non credo sia possibile trovarne un'altra. Diciamo che è passato un po' di tempo.

Ero affezionato a quel telefono, non solo perché felice di averne uno (prima utilizzavo saltuariamente quello di mia madre, Nokia 1610 prima e 3310 poi) ma per la fotocamera. Si trattava infatti di uno dei primi (relativamente) economici in grado di fare le foto. A bassissima risoluzione, non ricordo quanto, sfocate e con colori alterati in tonalità pastello che le rendeva assolutamente artistiche (anche se un mio amico aveva un modo particolarmente scurrile per definire questa caratteristica che non scriverò qui).

Anche se riuscissi a rimetterlo in funzione (con una SIM nuova pare che vada) non potrei comunque scaricare le foto perché non ho il cavetto e, all'epoca, comunicava col PC tramite infrarosso, tecnologia ormai relegata nell'archeologia informatica.

Preistoria.


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